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Categoria: ecologia

Referendum…

campanile di Giotto "particolare" - Firenze

campanile di Giotto “particolare” – Firenze

Sono convinto che l’ambito delle scelte politiche non debba essere distinto da quello della produzione artistica, culturale, poetica anzi, dovrebbe essere il luogo nel quale scavare, interrogarsi per poi scrivere, se ancora possibile, qualcosa di più della propria esperienza personale…per questo, come in altre occasioni, faccio la mia scelta, mi schiero, non faccio l’indifferente che tanto detestava giustamente Gramsci.

Si o No, non ci sono altre possibilità quando si tratta di referendum. Dire io voto si o no ma…non ha molto senso, quello che resta è solo la decisione finale nella sua semplice evidenza. Forse è possibile dire si o no perché: per votare almeno in maniera più consapevole, non certo perché la motivazione si distingua alla fine nel risultato finale; il tuo Si o No si somma a quello degli altri e produrrà oggettivamente i propri effetti.

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Anticipazioni da Poliscritture

 

E’ ormai prossimo all’uscita il nuovo numero, il 12, di Poliscritture, la rivista/blog alla quale partecipo nella Redazione da un po’ di tempo, dedicato al tema purtroppo sempre attuale dei conflitti e delle guerre di cui già ne avevo parlato qui. Non a caso l’abbiamo intitolato “Senza pace”, condizione che purtroppo accompagna la vita di interi popoli e milioni di persone. Le interviste annunciate a Mao Valpiana e Mario Agostinelli le ho realizzate e per invogliarvi all’acquisto della rivista (quando sarà disponibile non mancherò di aggiornarvi), ve ne anticipo alcuni stralci. Inizio con Agostinelli:

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Norilsk, nord della Russia, la seconda città più grande del Circolo Polare Artico, con 177.000 abitanti. Non ha alcun collegamento via terra con il resto del mondo. Foto di Elena Chernyshova in mostra al Festival foto etica di Lodi 2016. Non perdete quello del 2017…

Modelli energetici e conflitti internazionali: una analisi ecologista oltre i luoghi comuni del mediatico quotidiano”

  • Domanda: In questi anni il tuo impegno si è concentrato sulle questioni ambientali e energetiche che, dalla prima crisi petrolifera del 1973 passando per la rivoluzione iraniana e arrivando fino ad oggi sono diventate il fulcro della conflittualità internazionale. La green economy nel suo significato più ampio, istituzionale e di movimento, è una possibilità reale per una strategia di prevenzione dei conflitti? L’Italia come e dove si colloca in questo percorso?

  • Risposta: Continuo a riflettere su una esperienza, anche sindacale, di politica industriale dove ho colto l’inadeguatezza di affrontare le politiche settoriali senza tener conto del modello energetico da cui dipendono.

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Domenica prossima…

Un gufo strizza l’occhio nell’ombra
una lucertola si alza sulla punta delle zampe
la gola palpitante
le balene si girano lucenti
si immergono
cantano e di nuovo emergono
fluenti come pianeti che respirano
nelle spire scintillanti
della luce viva

Gary Snyder da “Madre Terra, le sue balene”
‘L’isola della tartaruga’ ed. Stampa alternativa

…nel silenzio pressoché totale degli organi di informazione di massa, si terrà il referendum sulla questione, per semplificare, delle trivellazioni petrolifere. Io andrò a votare, voterò per il si e invito tutti a fare altrettanto. Lo dico perché credo che la scrittura e la poesia si debbano intrecciare con la vita quotidiana, non restarne di lato: le sensibilità ambientali dai versi e dalle rime si devono tradurre in scelte concrete, di parte e assunzione di responsabilità.

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"Unione" di Elena D'Andrea - particolare

“Unione” di Elena D’Andrea, particolare

In questi giorni sto lavorando, insieme agli altri amici della redazione, al prossimo numero della rivista Poliscritture. Il tema scelto, e forse non poteva essere diversamente, è quello della condizione ormai permanente di un pianeta sempre più “senza pace”, che è il titolo della prossima pubblicazione. Prendendo tristemente atto che le guerre sono ormai diventate una caratteristica strutturale dell’ordine globale e della nostra contemporaneità, affrontiamo la questione da molteplici punti di vista: le forme della guerra, i concetti che la sottendono, il quadro geo-politico attuale, la guerra nei mass-media, nelle riviste e nell’arte e infine una ricerca sulle possibili risposte. In questa ultima direzione, di chi non si rassegna ad un mondo costantemente “senza pace”, ho cercato di raccogliere dei contributi rivolgendomi a persone e contesti che in questi anni ho attraversato con l’impegno politico e culturale. Leggi il seguito di questo post »

Un incontro mancato

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particolare di Shapes in the Clouds di Peter Randall-Page – Villa Panza Varese                   La foto è mia.

La storia è quella di un incontro che ho mancato con una personalità poetica che da vivo non aveva attirato la mia attenzione. Parlo di Gianmario Lucini editore e poeta scomparso improvvisamente l’anno scorso. Sul sito di Poliscritture potete trovare un ricordo e altre riflessioni ricercando il tag Gianmario Lucini. Purtroppo capita spesso nella vita di accorgersi di non avere fatto in tempo, di non essere stati sufficientemente attenti e sensibili e di non avere più la possibilità per rimediare. Attraverso le poesie e le riflessioni che ci ha lasciato, e il ricordo di chi l’ha conosciuto, voglio comunque cercare una relazione di scambio, crescita, riflessione e discussione sul presente della poesia alla luce della sua particolare proposta. Di seguito l’intervento che ho fatto su Poliscritture a seguito della recensione di Marcella Corsi su alcune selezionate poesie ecologiche di Lucini di cui è possibile scaricare la plaquette.

Non ho fino ad ora partecipato al ricordo di Lucini per il semplice fatto che non ho avuto modo di conoscerlo direttamente. Per quanto ne avessi sentito parlare dai tempi delle mie prime frequentazioni nel laboratorio dei moltinpoesia a Milano e poi collaborando con Poliscritture, non ho mai avuto l’interesse e la volontà di capire meglio e bene di che cosa si trattava.

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