27 gennaio 2015 giornata della memoria

di luca chiarei

Credo che ogni persona dovrebbe dare un proprio contributo alla giornata della memoria. Anche se oggi è diventato quasi moda…non per questo è una data da ignorare. Questa poesia è il mio, piccolo, per non dimenticare questo e non abituarsi a tutti i permanenti orrori che attraversano le storie collettive e personali. A seguire una piccola spiegazione/ricordo:

Non c’è carne che tenga questa crepa
aperta all’infinito e poi ritorno
ultimo conato di ogni storia

come tremore annidato       nel silenzio
nel fondo muscolare di ogni
ventricolo forse                 un cuore
forse un lento letargo che spiove

Questa poesia è molto importante per me in quanto mi ricorda un evento unico e ad oggi non più ripetuto…
Era il 2008 ed insieme ad altri amici con i quali condividevo la necessità un percorso comune di ricerca, avevamo realizzato un lavoro collettivo sul tema dell’olocausto in occasione della giornata della memoria del 2008. Ricordo le riunioni, le riflessioni sui testi che ognuno proponeva e le discussioni sul tema e sul suo significato nella storia generale del secolo che abbiamo lasciato. Alla fine quel lavoro diede vita ad una lettura pubblica nella biblioteca comunale di Daverio, un piccolo comune in provincia di Varese. Una esperienza come quella, che io ancora oggi ritengo essere esemplificativa di un percorso nel quale il poeta accetta di essere un “noi” e non solo “io”, non si è più ripetuta e mi dispiace. Certo letture pubbliche di poesia non mancano certamente a Varese e dintorni, ma non sarebbe inutile domandarsi anche il senso di questi eventi sia per chi li realizza che per chi vi partecipa; ma questo è un altro discorso che non c’entra con la giornata della memoria. Lo riprenderò…