Segnalazioni: il blog Ricontemporaneo
di luca chiarei

Piazza Sebastiano Satta – Nuoro
Uno dei riti della modernità alla quale un certo ceto intellettuale si sottrae difficilmente, ed io tra questi, è quello della partecipazione alle mostre d’arte che il sistema della comunicazione, nel suo senso più ampio, propone. Ovviamente in questa pratica non c’è niente di male ma solo osservare che è preferibile frequentarle con consapevolezza e spirito critico piuttosto che senza…
A giudicare dalle file che si creano all’ingresso di alcune mostre o eventi culturali e non per altri appare evidente che quello che orienta l’interesse della maggior parte del “pubblico” probabilmente è più legato al marketing culturale, come succede per tutti gli altri prodotti industriali che ci circondano, che da una capacità di selezione critica dell’offerta.
Non sottraendomi a questo rito ho sperimentato negli anni la mia impreparazione e incapacità ad orientarmi di fronte all’offerta di arte, insieme alla constatazione di come alcuni artisti siano costantemente sotto la luce dei riflettori e vengono continuamente riproposti ed altri no. Quasi che l’arte figurativa non sia andata oltre determinati autori. Non parliamo poi dell’arte contemporanea rispetto alla quale lo spiazzamento è ancora più forte come l’inadeguatezza a giudicarne il valore davanti a certe opere/installazioni.
Il caso ha voluto che casualmente sono entrato in contatto con un collaboratore, Mario Borgese, del blog recontemporaneo.org che segnalo all’attenzione di quanti, come me, interessati all’arte in generale e quella contemporanea in particolare, sono privi di strumenti critici adeguati per orientarsi. Il blog, come scritto nella home “pensato, realizzato e pubblicato in rete da Giorgio Seveso“, storico critico d’arte dell’Unità dal 1969 per oltre 20 anni, si caratterizza per due elementi importanti: da una parte la volontà di operare
“una critica al concetto attuale di arte contemporanea. Perchè nella nostra cultura, il senso comune ormai prevalente non considera arte contemporanea tutto ciò che viene realizzato oggi, bensì solo un particolare gruppo di linguaggi, di modalità e di tendenze, quelle, e non altre”,
in uno sforzo di superamento delle mode culturali prevalenti; dall’altra la coscienza di “una discontinuità nella memoria culturale” per la quale
“…il “gruppo” rappresentato dal mondo dell’arte è oggi traversato qui da noi da una inaudita frattura storica. Vale a dire che il testimone, cioè il passaggio di esperienze e risultati tra una generazione e quella successiva, si perde per strada! Non riesce cioè a passare da una mano all’altra tra le diverse generazioni. In altre parole, non c’è più vera continuità di sostanze e di memorie tra ieri e oggi”.
L’accento in particolare viene così messo sull’arte del secondo dopoguerra (il cosiddetto realismo esistenziale) e la contemporaneità delle performances e delle installazioni: tra questi due momenti si cerca di stabilire un legame, un processo evolutivo e non un salto nel vuoto dell’improvvisazione.
Il blog è di fatto una rivista on-line operativo dal 2012 ed è arrivato al 10° numero, dedicato in particolare al realismo esistenziale. Non mancano recensioni a mostre in corso, monografie su artisti e riflessioni filosofiche collegate all’ambito di ricerca di ri-contemporaneo.
grazie, Luca, interessante! Annamaria
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Sullo stesso argomento ho pubblicato anche su Poliscritture
http://www.poliscritture.it/2017/10/02/un-blog-di-critica-artistica-ri-contemporaneo/
con qualche piccola integrazione.
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