Suona alla porta oggi il delivery e consegna a domicilio perché in tempo di guerra è bello scrivere poesie è quasi spontaneo è naturale siamo tutti concentrati a conservare la concentrazione quando la consegna è quella delle bombe – anche gli spinaci per braccio di ferro, se ci fosse sempre una guerra quando c’è, virgola, sarebbe bello per i poeti domani accarezzarsi lungo il pelo ma ora c’è il delivery, l’ho già detto, delle bombe quelle vere quelle della fine e dell’inizio perchè è il tempo che brucino ancora i bambini, quelli di Dresda come fiammiferi, motori bifuel ma ora facciamo il punto. facciamone due: ho provato anch’io, con l’io poetico, con il soggetto da tramortire a circoscriverne una e la pensavo mentre ero alle prese con tartaro da ablare gpl, meglio metano? da cercare – che non è una magia da orti urbani ma poi non sono riuscito, avevo le mani in pasta e sporche di flussi di coscienza che sono già passati 40 anni dalle mie obiezioni ai mondi, ai blocchi, ai muri, alla leva ai servizi militari punto e virgola; tutto questo ora non ha nessuna importanza allora basta una bella prosapoetica poesiainprosa prosainprosa – ma è poesia o non lo è – mentre si svegliano i neutroni, i nuclei, resurrezione delle fissioni virgola cadranno i canini e le gocce di collirio. punto senza a capo non aspettiamo qualcosa da fare, che fare? scuciamoci le schiene, sfiliamo le vertebre schieriamoci dalla parte giusta versus dei giusti governi tecnici – per le costituzioni antifasciste perchè il mondo è una arancia da spremere la gente è una arancia da spremere spazio mentre file di elefanti attraversano quello che si deve attraversare navigando nel silenzio degli incroci e non sarà sufficiente il sangue sui semafori e nessuna rima nessuna sinestesia definitiva della morte -sono sempre i bambini tagliati fuori ad aspettare diventare grandi schivare le macerie gli indici di borsa i capitali in fuga – con cani senza guinzaglio e cappotto – con quelli della Nato – con il resto degli imperi a fare aria

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3 risposte a “delivery”

  1. Avatar Una cosa divertente che non farò mai più | ITEMPIEIVERSI

    […] Inizia il gioco (definizione non mia ma degli organizzatori dell’evento che condivido), con l’invito a tutti i presenti alla leggerezza, a non prendersi troppo sul serio. Iniziamo così con il primo giro di poesie dei partecipanti. La mia sensazione è stata subito quella di essere la persona sbagliata, nel posto sbagliato nel momento sbagliato…a differenza di David Foster Wallace che nonostante la assurdità di tante situazioni che gli capitava di vivere, comprese quelle di una crociera di ricchi americani pensionati nei caraibi raccontate nel libro, sembrava essere sempre consapevolmente a proprio agio. Detto questo al mio turno leggo “Delivery” […]

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  2. Avatar Annamaria Locatelli
    Annamaria Locatelli

    consegne indesiderate! Entriamo in un enorme cortocircuito…Significativa, grazie Luca
    Annamaria

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    1. Avatar luca chiarei
      luca chiarei

      Grazie Annamaria, si l’immagine che si impone è quella di un drammatico cortocircuito…

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