Re(si)stiamo razionali
di luca chiarei
breve guida ad uso personale per sopravvivere all’orrore quotidiano della guerra

- Qualunque sia la nostra posizione sulla guerra e quello che sta succedendo tra Russia e Ukraina la condizione che accomuna tutti noi – fino ad ora e in questa parte di mondo -, è quella di essere o seduti su un divano, al massimo in piedi, oppure con un paio di cuffie nelle orecchie, al caldo se fa freddo e con un solido tetto sopra la testa; dunque qualsiasi cosa diciamo è facile dirlo;
- Tutte le guerre, compresa questa, iniziano perchè ad un certo punto qualcuno aggredisce qualcun’altro. Naturalmente chi invade è da condannare così come, mi piacerebbe dirlo, la comunità internazionale ha condannato gli invasori delle guerre passate responsabili di eventi analoghi…ma non credo di poterlo dire;
- La Russia ha invaso l’Ukraina, ciò è assolutamente evidente e negarlo significa negare la realtà. Allo stesso tempo non chiedersi quali sono state le ragioni per le quali questo si è verificato, ovvero rifiutarsi di comprendere – che non è un sinonimo di giustificare – significa rispondere alla guerra solo in termini emotivi, reagire all’irrazionalità della guerra in maniera del tutto analoga;
- Ogni azione, scelta politica, atto istituzionale e/o internazionale posto in essere non si colloca nel vuoto, in una sorta di tabula rasa della storia. Non viviamo in un eterno presente: noi dobbiamo sempre fare i conti con le conseguenze, imprevedibili anche se probabili, di altri fatti precedenti. Ignorarli è garanzia all’incomprensione del presente e soprattutto determina l’impossibilità di trovare possibili soluzioni al conflitto in corso
- Non esiste la guerra giusta, esiste invece il diritto alla legittima difesa da una aggressione, da condurre anche con le armi se ogni altro strumento di resistenza non armata si rivela inefficace. L’obiettivo non è la vittoria ma la propria libertà, considerando che il rischio di fallimento è insito in entrambe le opzioni.
- Non esiste la guerra da una parte e gli orrori dall’altra come degenerazione della prima. E’ la guerra ad essere strutturalmente orrenda. Che le persone siano uccise come frutto della pianificazione dei vertici politico-militari oppure come pulsione degenerata e disumana degli attori in campo non fa, anche da un punto di vista etico/morale, la differenza.
- L’obiettivo della politica nella gestione di una guerra dovrebbe essere quella di farla cessare: ciò comporta inevitabilmente cercare, volere, accettare un compromesso, che almeno avrà il merito di evitare la morte di altre migliaia di persone. A tutti coloro che di questa guerra sono vittime la solidarietà concreta, accoglienza e aiuti umanitari,
- Le armi di per se servono per una soluzione militare, che oggi pare essere l’obiettivo di tutti i soggetti in campo a vario titolo coinvolti. Una soluzione militare significa pensare che Russia o Ukraina possano essere sconfitte e espulse dalla storia, ipotesi assolutamente irrealistiche ma che realisticamente, nel frattempo, cercando di realizzarle, possono condurci alla IIIa guerra mondiale;
- Ogni popolo ha diritto alla propria autodeterminazione, quindi nessuno può indicare che cosa deve fare un popolo aggredito, come e se difendersi e in che modo. L’affermazione di questo principio, se non vuole restare una semplice affermazione, non può prescindere dal contesto generale delle relazioni politiche nel quale si esercita.
- Un mondo nel quale super potenze vero o presunte non esercitano la loro influenza nelle aree nel quale ritengono di avere interessi strategici è ancora da venire. Non considerarlo, ovvero non considerare la complessità delle relazioni internazionali, alimenta una idea di mondo certamente auspicabile ma ad oggi purtroppo priva di forza reale per affermarsi.
Aggiungo alle tue considerazioni il fatto che un conflitto interno all’Ucraina era in corso dal 2014, con 14000 vittime e 2,5 milioni di sfollati, che però non hanno fatto notizia o trepidare gli animi ( fonte ; Le Monde Diplomatique di marzo ).Gli accordi di Minks non sono stati applicati da parte del governo Ucraino.Fortunatamente ho letto su Il manifesto di ieri un appello da parte di pacifisti ucraini di Mao Valpiana contro la guerra.Significa che non tutti sono saltati sul carro americano.
"Mi piace"Piace a 1 persona
..e di Mao Valpiana.
"Mi piace""Mi piace"
MI TROVO IN UNA SITUAZIONE ANSIOSA, OGGI VORREI FINISSE QUESTO TRATTAMENTO BELLICO, OGGI VORREI AVER OTTENUTO UNA EUROPA UNITA, OGGI VORREI UN ESERCITO EUROPEO MA NON PERCHE’ MI PIACCIONO LE ARMI, PERCHE’ UNA NAZIONE,UN INSIEME DI NAZIONI HANNO BISOGNO DI QUESTA STRUTTURA. OGGI VORREI CHE TUTTE LE GUERRE,GUERRIGLIE COLPI BASSI FINISSERO
OGGI NON OTTENGO NIENTE
POSSO AGGIUNGERMI A COLORO CHHE HANNO CAPITO PERCHE’ SI E’ SCATENATO L’INFERNO MA POSSO CON SICURA RIBELLIONE RIPETERE LE ARMI NO!
SI FA RIFERIMENTO A QUANTO SI AVEVA IN MENTE GIA’ DAL 2014 E’ VERO, FORSE TANTI INCONTRI SONO STATI FATTI FRA I GRANDI, NON CERTO DI TESTA, CHE POSSEGGONO TESORI INESTIMABILI, PERCHE’ SI DIVIDESSERO LA TERRA
NON POSSONO FARLO, E’ SCONTATO CHE NESSUNO VUOLE UN ALTRO IN CASA, CHE L’AUTONOMIA DELLA PATRIA E’ SACRA, MA LE TESTE MALATE ESISTONO
RIPENSAVAMO PROPRIO IERI 25 APRILE A QUANTE INCOMPRENSIONI, QUANTA VOGLIA DI POSSESSO, DI EGEMONIA, HA MOSSO I CONFLITTI SPARSI PER LA TERRA
PRETENDIAMO CHE QUESTE SEMPLICI PAROLE SIANO RISOLUTIVE? NON CREDO ANZI SONO QUELLE CHEMALGRADO SIANO RIPETUTE, PORTATE IN PIAZZA, DISEGNATE E GRIDATE , POSSANO DIVERTIRE COME HA FATTO LA PANDEMIA CREATA ULTIMAMENTE
SE I PERSONAGGI NOTI ALLE CRONACHE RIUSCISSERO A GIOIRE E PASSARE ALLA STORIA PER UNA GENEROSA MANIFESTAZIONE DI ARTE, DIAPPLICAZIONI E RENDERSI CONTO CHE QUANTO FATTO PERMETTEREBBE DI CRESCERE ANCORA FORSE SI GUARDEREBBERO ALLO SPECCHIO E SI DIREBBERO COSE CHE POSSIAMO SUGGERIRE
. AUGURIAMOCI IL BELLO!
"Mi piace"Piace a 1 persona