nell’attesa…

E’ ormai un mese che rimastico continuamente queste riflessioni, un po’ per una fatica di scrivere che sempre più prende il sopravvento, un po’ perché la materia di cui vorrei parlare, ogni giorno si fa sempre più ripida, nel senso che la sensazione crescente è quella di una spirale nella quale ci si avvita fino all’insensatezza. E’ dunque un mese che ricordo quando da ragazzino iniziai a studiare la storia con un minimo di consapevolezza, in particolare le vicende della Ia e IIa guerra mondiale, c’era un aspetto di che mi interessava e inquietava particolarmente: la vita quotidiana delle persone nell’imminenza di un evento, in quel momento solo intuibile, che incuteva timore ma era ancora da vivere, ancora da diventare la storia che oggi conosciamo e studiamo. Mi piaceva immaginare che cosa pensavano, progettavano, facevano le persone, la “gente” di allora; se andavano e come, a teatro, al cinema quando c’era, nei bar, nelle banche…