Genova – vicoli
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo
E.Montale
In queste settimane un caro amico mi ha chiesto, in occasione del suo compleanno, di leggere alcune poesie per lui significative, che esprimevano le sue convinzioni personali più profonde. Non mi capita spesso di ricevere una richiesta come questa anzi, se ci penso bene, forse è stata l’unica volta… ho così colto l’occasione per tornare a riflettere intorno ad alcune idee sul tema delle affinità in poesia, sul senso della letteratura e delle relazioni che ne derivano, che si sono consolidate in questi ultimi anni e dunque, proprio per questo, da sottoporre a verifica.
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