Mutarsi in altra voce – Metrica, storia e società in Franco Fortini di Andrea Agliozzo

“Il codice degli abbozzi” Francesco Petrarca

“per chi desidera parlare con naturalezza e dare libero sfogo ai sentimenti, la poesia probabilmente non è il mezzo di espressione più appropriato” Michail Wachtel

E’ questo il titolo del bel libro di Andrea Agliozzo, dottore di ricerca in Italianistica a Sorbonne Université e all’Università Ca’ Foscari di Venezia, che affronta e sviluppa la questione della metrica nel sistema poetico Fortiniano, un tema importante se non fondamentale ma allo stesso tempo marginalizzato nelle discussioni non accademiche relative allo scrivere versi. In effetti sembrerebbe non avere senso discutere nel 2024 ancora di metrica e forma, in un periodo in cui la struttura che pare affermata sia quella di non avere strutture e schemi (quasi banale rilevare che anche questo è uno schema metrico), fino al limite della identificazione del testo poetico per quello che non è, la prosa.

Personalmente le questioni della metrica mi hanno sempre interessato sia come studio diacronico delle evoluzioni e consuetudini che ci hanno condotto al nostro presente, sia come sintassi di una espressione artistica, spesso confusa in una forma di spontaneismo emotivo. Per quanto il mio approccio alla scrittura è stato inizialmente dettato dall’esigenza di immediatezza espressiva, in un contesto nel quale la spontaneità era un elemento valoriale, ho sempre sentito il problema di avere una base di “appoggio” sul quale collocare contenuti. 

La metrica in questo senso, per quanto sperimentata e sperimentabile secondo canoni flessibili, è per me diventata un’esigenza, una necessità e un tema di approfondimento, per quanto a volte ostico. Ed è stato lo studio di Fortini a farmi comprendere quanto la questione della metrica non sia una forma di erudizione per un approccio elitario e aristocratico alla poesia e alla cultura in generale, ma un riflesso di una organizzazione sociale più complessiva. E che l’atto dello scrivere si colloca sempre in un contesto storico preciso.

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