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Tag: profughi

Contemporanei a che cosa?

La porta d’europa a Lampedusa

Questa volta faccio un percorso al contrario: dal mare magnum di FB riporto il testo di un post che ho pubblicato qualche giorno fa, dopo avere ascoltato la testimonianza del medico che da 30 anni accoglie nell’ospedale dell’isola di Lampedusa i migranti che vi arrivano.

Sembra che chi vive nella contemporaneità, e non si può fare altrimenti, sia condannato a non accorgersi delle ingiustizie, le guerre, i crimini collettivi che si consumano nella quotidianità della storia che ci circonda. Anche con le più buone intenzioni, anche i “giusti” nel quotidiano alla fine se ne fanno una ragione, si voltano dall’altra parte. Spetta solo alle generazioni future denunciare quello che è successo prima, quando ormai è appunto drammaticamente successo?
Non è successo così anche per il fascismo, il nazismo, l’olocausto…?
E’ quello che penso dopo avere ascoltato questa mattina la testimonianza letteralmente incredibile del dottor Pietro Bartolo, per la prima volta invitato a Milano, al convegno annuale della fondazione Arché. Eurodeputato PD e dal 1991 fino al 2019 medico di frontiera a Lampedusa, addetto al primo soccorso e alle certificazioni cadaveriche degli uomini e donne di ogni età che arrivavano, arrivano e arriveranno sull’isola. A seguire il link del suo intervento. E’ lungo ma ne vale la pena.”

ho preso nota

Sardegna - rocce

Sardegna – rocce

Anche oggi si muore     ho preso nota
ma non ricordo come
accada tutti i giorni
sommessamente senza data
sempre la stessa e come
accada senza ira
lungo rive mediterranee
per recessione per piano industriale
per sviluppo economia militare

mentre noi qui ad aspettare al massimo
l’acqua che sale tra le fessure
per girarsi l’orlo dei pantaloni
e forse non serve     che qui non arriva
ne trincea ne guerra di Dio
basta mettere la prima
uscire                           andare via

Sul confine

ernesto_treccani_021_popolo_di_volti_1975

            Ernesto Treccani-Popolo di volti- da http://www.settemuse.it

 

Sul confine è tutto fermo nessuno
si muove si gira dal collo
al cielo per guardare quello che non
accade

Su quella linea è fila transumana
che spinge dentro dove
tutti aspettano sporchi e stanno come
anche quelli fuori su quel filo

sanguinolento dove     finisce il continente
tra fango e tosse
di dichiarazioni     fumo
plastico
che respirano i bambini

Idomeni io non lo so dov’è
so che da li si torna senza
esserci arrivati                e
non sento voci ma catarro
in fondo un languore     di schermo
in un bar nell’ora di cena

…ancora esodi scalzi…

Pastello su carta di Ennio Abate che ringrazio "fanciulla cane prato"

“fanciulla cane prato” – Pastello su carta di Ennio Abate che ringrazio- da narratoriografico.wordpress.com

A completamento della precedente riflessione ospito questa poesia dell’amico Sandro Sardella che ringrazio. Altre se ne possono aggiungere…

Mediterranean still-life

 

giacevano lì,

tra roccia e sabbia,

grandi scialuppe,

orfane senza onde

senza tempeste

 

giacevano

con colori scavati

con legni disossati

con lamiere corrose
giacevano

vecchie dimenticate

arenate

 

c’erano papaveri

dai superbi petali di seta

 

gocce di sangue

di farfalle che

non hanno potuto

volare

Esodi scalzi…

In fuga - olio di Ennio Abate da narratoriografico.wordpress.com

In fuga – olio di Ennio Abate che ringrazio; narratoriografico.wordpress.com

Sono già passate alcune settimane e nel flusso continuo delle notizie e dei fatti che si susseguono è probabilmente un evento ormai archiviato e forse dimenticato. Mi riferisco alle marce degli uomini scalzi che si sono tenute nel II° fine settimana di settembre in varie città italiane per sensibilizzare riguardo alla questione dei migranti e dell’accoglienza. L’iniziativa era stata promossa dal mondo della cultura, con personalità quali Segre, Bellocchio, Servillo, Saviano, Paolini e altri.

Premesso che ovviamente nessuno, né tra chi l’ha promossa né tra chi vi ha partecipato, ha pensato che una marcia potesse risolvere il problema, o anche solo mitigarlo (che infatti continua ad essere negli stessi tragici termini), vi ho partecipato anch’io con alcune aspettative che non hanno trovato riscontro (che l’errore sia quello di averle…?). 

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