qualcuno ha chiamato

Islanda
qualcuno ha chiamato un taxi perché ha fame
per la voglia di provarci per
arrivare tardi ha attraccato al molo
e dalla tasca della schiena si è capovolto un cassetto
tra stasi e vagiti
segnali stradali saluti della mano
sfilano tornanti da fare biglietti del treno
cata-loghi-depliant-segna-libro
detriti ed un senso precario
il rito del auguritiamocivediamo – congressifotofiglifumi
non ho mai visto poeti in fondo
né Zeno saluta e apre la finestra
non c’è filo da tirare ma solo
polvere da cucire
prendere sonno portare via