Avanguardie
Osservando quello che succede in questo periodo il mio pensiero è andato a quello che accadeva un secolo fa, più o meno negli stessi anni, in Italia e in Europa in ambito culturale e artistico, nella letteratura, nella poesia, nella pittura… I primi decenni del secolo scorso furono quelli dell’affermazione delle cosiddette avanguardie, tra le quali la più importante è stata senz’altro quella dei futuristi – sorta in Italia -, che fondavano la loro forza da una parte sulla rottura radicale con qualsiasi forma di tradizione regolatrice dei codici espressivi (dalla sintassi alla figura, alle scale musicali…), dall’altra sulla acritica accettazione della contemporaneità che allora era caratterizzato dall’avvento della civiltà delle macchine – delle automobili in particolare – e dalla ossessione per la velocità, per l’idea di un progresso inarrestabile della tecnica fino all’esaltazione dell’individualismo come paradigma liberatorio dell’azione sociale.