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Transazioni

Füsun Onur – once upon a time Biennale Venezia 2022

“Un uomo felice” è il titolo di un film francese uscito recentemente in Italia che “affronta” il tema della transizione di genere all’interno di una coppia con tre figli adulti e piuttosto avanti con gli anni. Metto le virgolette perché questo film si pone ad un livello molto superficiale di analisi e narrazione, sbilanciandosi più sul fronte della macchietta che della problematizzazione del tema. In ogni caso questa non è una recensione del film.

Se ne parlo non è per consigliarlo ma solo perché mi pare essere una utile cartina di tornasole di una tendenza sociale e culturale che, nella rivendicazione giusta dei propri diritti individuali, corre il rischio di farsi sfuggire questioni, perlomeno di altrettanta importanza, che hanno a fare con le condizioni materiali della vita. La trama è molto semplice: da una parte la vicenda personale che attraversa la vita della coppia di cui sopra, dall’altra la vicenda politica di una campagna elettorale nella quale i protagonisti sono a vari livelli impegnati.

Lui è un sindaco conservatore, di destra, che si sta ricandidando per la terza volta nella sua piccola comunità – una cittadina del nord della Francia, a ricoprire la massima carica istituzionale. Come tutti i bravi conservatori riassume in se tutti gli stereotipi del genere: omofobico, transfobico, sottilmente razzista e diffidente nei confronti di qualsiasi diversità/innovazione, che sia la tecnologia, i social, il rapporto con i media non fa la differenza; “naturalmente” paternalista e/o patriarca nel rapporto con la moglie, che è l’elemento scatenante del racconto, prima la rifiuterà radicalmente per poi accettarla e farsi alla fine accettare a sua volta.

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Visioni

ilpianeta

Visto il periodo e visto il rischio di scivolare nella retorica del natale, tradizionale o alternativo che sia, parliamo d’altro: propongo l’anticipazione del mio piccolo contributo al prossimo numero 11 della rivista Poliscritture dedicato alla scienza. L’articolo è il ricordo di una esperienza personale di quando ero bambino dalla quale è poi nata la mia passione, molto sotto traccia, per la science-fiction con consiglio finale per un film di tanti anni fa…

IL PIANETA PROIBITO

La mia passione per la letteratura di fantascienza o science-fiction, come volete voi, nasce da un episodio vissuto da bambino che la tecnologia di oggi, allora neanche immaginabile, mi ha permesso di rivivere concretamente…In una sera imprecisata di un anno altrettanto imprecisato tra il 1967 e il 1969, anni nei quali facevo le elementari e la televisione era ancora a canale unico e rigorosamente in bianco e nero, mi capitò di vedere un filmdi fantascienza il cui ricordo mi accompagnò negli anni a venire. Sono della generazione del “dopo carosello a letto…” ma quella sera evidentemente ci fu una eccezione.

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