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Tag: azione nonviolenta

nell’attesa…

Biennale Venezia 2022 – Padiglione Belgio (foto mia)

E’ ormai un mese che rimastico continuamente queste riflessioni, un po’ per una fatica di scrivere che sempre più prende il sopravvento, un po’ perché la materia di cui vorrei parlare, ogni giorno si fa sempre più ripida, nel senso che la sensazione crescente è quella di una spirale nella quale ci si avvita fino all’insensatezza. E’ dunque un mese che ricordo quando da ragazzino iniziai a studiare la storia con un minimo di consapevolezza, in particolare le vicende della Ia e IIa guerra mondiale, c’era un aspetto di che mi interessava e inquietava particolarmente: la vita quotidiana delle persone nell’imminenza di un evento, in quel momento solo intuibile, che incuteva timore ma era ancora da vivere, ancora da diventare la storia che oggi conosciamo e studiamo. Mi piaceva immaginare che cosa pensavano, progettavano, facevano le persone, la “gente” di allora; se andavano e come, a teatro, al cinema quando c’era, nei bar, nelle banche…

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…ancora anticipazioni da Poliscritture

soldati

Non poteva mancare tra le riflessioni proposte nel prossimo numero della rivista, dedicato ai temi della pace e della guerra, e sulle risposte che alla guerra si possono tentare di fornire, l’approfondimento su metodi alternativi a quelli armati per la risoluzione dei conflitti. Ne ho discusso con Mao Valpiana, presidente nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile “Azione nonviolenta”, fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui è stato segretario nazionale. In questo post vi anticipo uno stralcio della sua lunga intervista che potrete leggere integralmente nel prossimo numero.

  • Domanda: In questi anni il Movimento Nonviolento si è attivato nella Campagna “Un’altra difesa è possibile” per l’istituzione della la difesa civile non armata e nonviolenta. Che cosa si intende con questa definizione?

  • Risposta: La “difesa civile” è una difesa che viene fatta dai civili, non dai militari, che è quello che dice la Costituzione, che affida al cittadino, non al militare, il sacro dovere della difesa della patria. “Non armata” vuol dire che non usa lo strumento militare (perché c’è anche una difesa civile armata, come quella applicata da una parte della Resistenza: i partigiani erano civili che usavano le armi. Andrebbe sottolineato come si sia trattato in gran parte di una resistenza civile e non armata. Essendo i Partigiani solo una piccola percentuale, avrebbero potuto fare poco e nulla se alla base non ci fosse stata una resistenza di tipo civile e rurale). “Nonviolenta” perché usa i metodi e le tecniche della nonviolenza.

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Ricordo

L’altro giorno è morto Pietro Pinna, primo obiettore di coscienza al servizio militare nel 1948, che ho avuto modo di conoscere e frequentare per anni, una tra le figure importanti per la mia formazione umana e politica. Lo ricordo con una riflessione che ho scritto a commento della notizia pubblicata sul sito di Azione Nonviolenta

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"Unione" di Elena D'Andrea - particolare

“Unione” di Elena D’Andrea, particolare

In questi giorni sto lavorando, insieme agli altri amici della redazione, al prossimo numero della rivista Poliscritture. Il tema scelto, e forse non poteva essere diversamente, è quello della condizione ormai permanente di un pianeta sempre più “senza pace”, che è il titolo della prossima pubblicazione. Prendendo tristemente atto che le guerre sono ormai diventate una caratteristica strutturale dell’ordine globale e della nostra contemporaneità, affrontiamo la questione da molteplici punti di vista: le forme della guerra, i concetti che la sottendono, il quadro geo-politico attuale, la guerra nei mass-media, nelle riviste e nell’arte e infine una ricerca sulle possibili risposte. In questa ultima direzione, di chi non si rassegna ad un mondo costantemente “senza pace”, ho cercato di raccogliere dei contributi rivolgendomi a persone e contesti che in questi anni ho attraversato con l’impegno politico e culturale. Leggi il seguito di questo post »

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